ANALISI DELLE RISPOSTE DATE AI 5 DUBIA COME ORIGINARIAMENTE FORMULATI
I cinque Cardinali dei 5 Dubia non hanno pubblicato le risposte del Papa l’11 luglio ai 5 Dubia presentati il 10 luglio 2023, perché queste non sono precise risposte e non hanno risolto i dubbi. Adesso, dal momento che la Santa Sede le ha pubblicate, mi sembra conveniente che rispondiamo a quelle risposte, cosicché i fedeli capiscano perché noi cinque non le abbiamo trovate adeguate come risposte. Data la strettezza del tempo, non ho consultato gli altri quattro Cardinali e perciò di questa iniziativa sono solo io personalmente responsabile.
Premessa
Non è presunzione mettere in discussione le risposte del Papa? No.
1. Nessun cattolico maturo crederà che «chiunque contraddice il Santo Padre è eretico e scismatico», come ha affermato l’eminentissimo Fernandez. Difatti il nostro Santo Padre è meravigliosamente umile nel riconoscere gli errori, suoi e di coloro che lo hanno preceduto nella Chiesa (come, per esempio, ha fatto il viaggio fino in Canada ed ha impiegato sei giorni a dire il «mea culpa» per le cosiddette crudeltà commesse molti anni fa contro i giovani aborigeni nelle scuole residenziali).
2. Nel caso presente, mi viene il fondato dubbio che quelle risposte non vengano dalla penna del Sommo Pontefice, dal momento che posso questa volta citare in mio favore quello che l’Eminentissimo Fernandez ha detto di un documento firmato con l’autorità del Papa: «io non ci fiuto l’odore del Papa». Difatti, l’incredibile prontezza delle risposte (11 luglio), specialmente in contrasto al caso degli altri famosi 5 Dubia del 2016 semplicemente ignorati, fa sospettare che queste risposte fanno parte dell’arsenale che gli organizzatori del Sinodo, probabilmente con l’aiuto dell’Eminentissimo, avevano già preparato per rispondere ai disturbatori della loro agenda.
3. Del resto, in quello che dirò, mi dico consenziente col Papa su gran parte di quello che dice, solo che le sue risposte non sono state precise risposte ai nostri Dubia, anzi qualche volta li confermano. Veniamo all’analisi.
Analisi della risposta al primo Dubium.
Posso essere d’accordo con i paragrafi (a) (b) (c) (d) (e) dove si parla di progresso, di migliore comprensione, di migliore espressione, di migliore interpretazione, di più espliciti alcuni aspetti, di più maturo giudizio…
Tutto questo va bene, ma non al punto di negare ciò che è stato affermato prima dal Magistero. Il Santo John Henry Newman ha giustamente detto che lo sviluppo della dottrina della Chiesa è sempre omogeneo. Su questo ha scritto tutto un libro.
I paragrafi (f) (g) (h) sono più complicati.
Paragrafo (f)
Il caso degli schiavi. La schiavitù faceva parte essenziale dell’ordine della società, perfino i più rispettati filosofi, come Platone e Aristotele, riconoscevano che gli uomini sono divisi in tre categorie: filosofi, soldati e schiavi. L’incipiente comunità cristiana non poteva neanche pensare di poter cambiare tutto questo. Ma la Lettera di San Paolo a Filemone fa vedere come la concezione dell’uomo figlio di Dio cominciava già a cambiare radicalmente la relazione tra il padrone e lo schiavo e finirà per mettere in discussione l’istituzione stessa della schiavitù.
Il caso della donna. Quando si capisce come siano preziosi il carisma petrino e quello mariano, che sono due compiti diversi, ma non c’è questione di diversa dignità (a questo proposito, pensate come sia grande il potere della mamma per il suo preponderante peso nella educazione delle giovani vite. Anche quando queste diventano re e regine, credono loro dovere di onorare la regina madre).
Paragrafo (g)
La frase «per la salvezza di tutti» non si riferisce a una parte della rivelazione, ma a tutta la rivelazione, i cui contenuti formano, sì, una gerarchia di valori, ma in un insieme armonioso e non è permesso opporre gli uni contro gli altri.
Paragrafo (h)
Dove, invece, nel paragrafo (h) si parla della teologia e dei suoi «rischi» come tranquillamente accettabili, mi viene da domandare: l’autorità della Chiesa non ha il dovere di difendere i fedeli semplici dai rischi che possono minacciare la purezza della fede?
Analisi della risposta al secondo Dubium.
I paragrafi (a) (b) (c) hanno riaffermato l’unica concezione vera del matrimonio che, del resto, nessun cattolico mai ha osato negare. Ma ci lascia sbalorditi la frase del paragrafo (a), che cita da «Amoris laetitia»: «Altre forme di unione lo fanno solo in modo parziale e analogo» !?
Ugualmente ci fa difficoltà la frase del paragrafo (a) dove permette certe forme di benedizione delle unioni omosessuali. Tale unione non implica attività sessuali tra persone dello stesso sesso, che sono chiaramente peccaminose, come peccaminosa è qualunque attività sessuale fuori del matrimonio legittimo?
Riguardo la nostra attitudine generale verso gli omosessuali, i paragrafi (e) (f) sono tendenziosi nell’opporre la comprensione e tenerezza alla sola difesa della verità oggettiva, al solo negare, respingere ed escludere, al trattare gli omosessuali solo come peccatori. Difatti noi siamo convinti che con la comprensione e tenerezza dobbiamo pure presentare a loro la verità oggettiva che l’attività omosessuale è peccato, è contraria al piano d’amore di Dio. Dobbiamo pure incoraggiarli ad una metanoia nella Chiesa e fidare nell’aiuto di Dio per portare la loro pesante croce sulla via verso la felicità eterna.
Il paragrafo (g)
Questo paragrafo (g) è pastoralmente insostenibile. Come può la Chiesa, in una materia così importante, lasciare il popolo senza una norma chiara e fidarsi del discernimento individuale? Non è così che scoppierà un caos di casistica pericolosissima per le anime?
Analisi della risposta al terzo Dubium.
L’originale Dubium parte dal fatto che il presente Sinodo, che non è costituito da tutto il collegio dei vescovi, sembra voglia dirimere questioni che solo un Concilio ecumenico col Papa ha diritto di decidere. Questo sarebbe sbagliato.
Il paragrafo (a) della risposta sembra invece partire dalla sinodalità intesa semplicemente come un parlare e camminare insieme nella Chiesa. In questo senso, il fatto che dei Cardinali abbiano presentato dei Dubia al Papa conferma che essi sono d’accordo su questo principio della sinodalità. Il paragrafo (b) continua a sviluppare il concetto suesposto e dice che «tutto il popolo di Dio partecipa alla missione in modi e a livelli diversi». Ecco, è importante non dimenticare «in modi e a livelli diversi». Difatti, i documenti del Sinodo ad un certo punto riconoscono pure la differenza tra «making decisions» e «taking decisions» (cioè, la differenza tra partecipare nel processo in vista di una decisione e l’atto stesso della decisione). Ma i medesimi documenti suggeriscono anche che la gerarchia debba, non solo «sentire», ma «ascoltare», obbedire alla voce del popolo, cioè ai laici, capovolgendo la piramide della costituzione gerarchica della Chiesa fondata da Gesù sugli apostoli.
Analisi della risposta al quarto Dubium.
Riguardo al sacerdozio ministeriale il Concilio Vaticano II dice che è differente dal sacerdozio comune «non solo di grado, ma essenzialmente», dunque, anche di grado. Con l’ordinazione sacramentale il ministro agisce in persona Christi, partecipa al sacerdozio di Cristo in un grado superiore. Con ciò però si parla della funzione e non della dignità o santità o qualunque altra superiorità delle persone, come pure il Papa è d’accordo, citando dalla Christifideles laici.
Nel paragrafo (c) riconosce che l’esclusivo conferimento del sacerdozio ministeriale ai maschi non è un dogma, ma una dichiarazione definitiva, chiara e autorevole, che deve essere rispettata da tutti. Ma la risposta lascia una coda: «eppure può essere soggetto di studio, come nel caso della validità delle ordinazioni nella Comunità Anglicana». Dunque, nonostante la dichiarazione definitiva, si potrà ancora discutere ad infinitum?! Tra l’altro, il paragone qui usato non è adeguato, perché la validità delle ordinazioni nella Comunità Anglicana è un problema storico, mentre il nostro caso è di natura teologica.
Analisi della risposta al quinto Dubium.
Paragrafo (a)
Proprio perché noi siamo amministratori e non padroni dei Sacramenti, dobbiamo seguire le regole, assicurarci del pentimento e della risoluzione. Perché facendo questo facciamo diventare la confessione «una dogana»?!
Paragrafo (b)
Il confessore non deve umiliare il penitente, ma il penitente deve essere umile, deve sapere che è necessario esprimere il proposito di non peccare più (anche di evitare le occasioni prossime di peccato. Ma una sincera promessa non esclude previsione di possibili ricadute, l’importante è far capire che il peccato ci allontana da Dio e dalla nostra felicità, non solo quella eterna, ma anche quella di oggi.
Siamo pure convinti che dobbiamo imparare a diventare veramente i messaggeri della misericordia infinita di Dio, la quale è capace di fare anche di noi peccatori dei santi.
已是第三天我寫:「本日讀經和主教會議」 不要怕,我不會每天都寫
今天彌撒中的讀經也實在和主教會議中某些議題太有關了(是巧合嗎?)
第一篇讀經關於約納先知,天主竟然派他去勸尼尼微人悔改,使他們得救。約納很不高興,「天主為什麼要拯救這些我們選民的死仇?」
聖經中耶穌講到愛德時,竟把一個以色列人以他們為異教的撒瑪利亞人為模範,還抹黑兩位選民的神職人員。
有人會高興歡呼「打倒神職主義」「歡迎所有人,所有人,所有人入來帳幕中!」
我想指出:在耶路撒冷的大公會議中,教會並不是擅自創新,宗徒和長者在和大家一齊參考聖經,反思異跡,才明白天主永遠計劃中的普世救恩已在新約中建立,舊約的歷史任務已結束。有突破,但不是否認以前,是完成。五旬節那天人人聽懂伯多祿的演講,就是聖神在宣佈:救恩已呈現在萬民前,人人都被召叫。
不過,回到約納,我們不要忘記:天主派他去叫尼尼微人痛悔改過,全人民都悔改了。(先知也不是用甜蜜語勸告他們,卻是威脅他們如不悔改,大難臨頭!)
講到共議同行(synodality),耶穌和兩位去厄瑪烏的門徒「同行」是個慣用的例子,當然那一日的談話中不是門徒說服了耶穌,卻是耶穌一開口就譴責他們的心硬,然後用聖經開導了他們的心目。最後在(神聖的)晚餐中耶穌讓他們認出了他。
他們漏夜啟程(路程不短),轉過頭,回去,回到耶路撒冷的團體,大家都沐浴在新的巴斯卦的喜樂中。
It’s the third day, but it’s not like I’ll do it every day…
These are interesting coincidences. The liturgical readings of today’s Mass also suggest something to say about the Synod.
The first lesson is on the prophet Jonah, displeased that God sends him to preach penance to the people of Nineveh, the hated enemies of the chosen people.
In the Gospel, Jesus presents a Samaritan, a despised schismatic, as a model of charity, in preference to two “ecclesiastics”.
Here is «down with clericalism!», «welcome everyone everyone everyone to the tent!».
In the Synod of Jerusalem, not just any change was made, it was the meditation on the word of God and on the extraordinary events that made it clear that the time for a change has arrived, the prefigurations must give way to the New Covenant which is the full realization of universal salvation according to God’s eternal plan. A great novelty, but in continuity, not in rupture. The miracle of tongues on the day of Pentecost was already a clear message, but the Holy Spirit works gradually.
It should be noted that Jonah was sent to preach penance (conversion) and the entire people of Nineveh accepted the warning (not sweet words, but a threat of destruction).
The journey of Jesus with the two disciples of Emmaus is often given as an example of synodality. It is not that those two disciples converted Jesus, but it was Jesus who began to rebuke them for their hardness of heart and with the Scriptures opened their minds and hearts. And at the (Eucharistic?) banquet, Jesus allowed himself to be recognized. The conclusion is that the two disciples immediately made the arduous journey, backward, returning to the community of Jerusalem, submerged in the joy of the new Easter.
È il terzo giorno, ma non è che lo farò ogni giorno…
Sono coincidenze interessanti. Anche le letture liturgiche della Messa di oggi mi suggeriscono qualcosa da dire sul Sinodo.
La prima lezione è sul profeta Giona, scontento che Dio lo mandi a predicare la penitenza alla gente di Ninive, gli odiati nemici del popolo eletto.
Nel Vangelo Gesù presenta un Samaritano, scismatico disprezzato, come un modello di carità, a preferenza di due «ecclesiastici».
Ecco «abbasso il clericalismo!», «benvenuti tutti tutti tutti nella tenda!».
Nel Sinodo di Gerusalemme, non si è fatto un cambiamento qualunque, è stata la meditazione sulla parola di Dio e sugli eventi straordinari a far capire che il tempo per un cambio è arrivato, le prefigurazioni devono cedere il posto al Nuovo Patto che è la piena realizzazione della salvezza universale secondo l’eterno piano di Dio. Una grande novità, ma nella continuità, non nella rottura. Il miracolo delle lingue il giorno di Pentecoste era già un messaggio chiaro, ma lo Spirito Santo lavora con gradualità.
C’è da notare che Giona è stato mandato a predicare la penitenza (la conversione) e l’intero popolo di Ninive ha accolto il monito (non parole melliflue, ma una minaccia di distruzione).
Si dà sovente come esempio di sinodalità il viaggio di Gesù con i due discepoli di Emmaus. Non è che quei due abbiano convertito Gesù, ma è stato Gesù che cominciò a rimproverarli per la loro durezza di cuore e con le Scritture ha aperto la loro mente ed il loro cuore. E al banchetto (eucaristico?) Gesù si è lasciato riconoscere. La conclusione è che i due discepoli hanno fatto subito il pur faticoso viaggio, indietro, rientrando nella comunità di Gerusalemme, sommersa nella gioia della nuova Pasqua.
擔心主教會議的進展 喜見當日讀經的啟示
葡萄園的主人給葡萄園「圍上籬笆又築了守望台」。今天流行的說法是「不要築圍牆,要建橋樑」(從某角度講是很有意義的)。但破壞葡萄園的野獸和敵人都是先向籬笆入手,且敵人從不休息。又說「神學家既作出貢獻又製造危機?那末單純的信友經得起考驗嗎?不需要教會防衛他們的信仰,領導他們辨別是非,免受千萬謬論的陷害嗎?
今天的第二篇讀經。
聖保祿請我們不要太憂慮,在祈禱中把一切交托天主手中,保持內心的平安。聖教宗若望廿三世鼓勵我們不要常說「明天更壞」。對啊,但我們也不能過份樂觀。看看梵二的教會牧民憲章,其招牌是 gaudium et spes(喜樂與希望)但跟着來的兩個字是 luctus et angor(痛苦與憂慮)。整個憲章描寫現代社會時常指出「進步」及其帶來的「危機」,在科技的進步中忘記了造物主,使社會喪失了精神價值,破壞了和平的基礎。
憂慮和喜樂並不彼此矛盾。我們要把喜樂放在聖神手上,順從他,不要企圖要他順從我們,或讓我們順從「世俗」。
祈禱當然是我們向天主說話,但更是聽天主的話。天主的話這麼豐富,在聖經裡,在教會的聖傳中。
講到祈禱有一篇歷史悠久的經文,尤其是教會聚會時用的:Adsumus。並不太長,現在主教會議秘書處卻給了一個簡化了的版本,對照一下兩個版本發現有這兩句被刪除了:(1) “Esto solus et suggestor et effector iudiciorum nostrorum”意文是“Sii tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni”「使我們的決議全照你的提示和領導」。原來單有聖神並不夠,現在大會秘書處請來了60位experts and “facilitators”(有點似幼稚園的老師帶小朋友乖乖地跟大人走)。(2) “In cunctis teneamus cum moderatione pietatis iustitiam”意文是“sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme”『使我們同時關注「堅持」和「諒解」』。人們多提聖經裡讀的Veritatem in charitate,教宗本篤提醒說:也要 Charitatem in veritate。愛德的基礎是真理,沒有了真理,愛是一個空殼,放什麼進去都可以。
還好他們沒有刪去“in nullo deviemus a vero”意文“in nulla ci discostiamo dalla verità”,「使我絕不離開真理」。當然為我們真理並不祇是那些描述性的學問:科技、心理學、社會學。天主給了我們的是人本性的和信仰超性的智慧,不祇教我們追求本能的滿足,更教我們追求「精神價值」;達至人生的終向。
常年期第廿七主日甲
THE SYNOD AND THE BIBLICAL READINGS OF THE DAY
I always anxiously await the news from the Synod and I find that the biblical readings of the day inspire me in many ways.
The landowner planted a vineyard, he made a hedge, a watchtower, but unfortunately the enemies destroyed the hedge and the tower, they devastated the vineyard to the great pain of the landowner. Today it is said (very rightly, from a certain point of view): «We need to build bridges and not walls». But sometimes the hedge and the watchtower are still needed, because the enemies do not rest. “Theologians contribute even if they create risks”, this is very true, but the people of God, simple and defenceless, need those who defend them from these risks, especially today when the voice against tradition threatens to cover the authentic Magisterium.
St. Paul’s Letter to the Philippians tells us not to be anxious, but to entrust everything to the Lord in prayer. Yes, prayer is what gives us peace again. “We are not prophets of doom”, as the optimistic Pope John XXIII said. Especially in the Constitution Gaudium et spes (remember that, after the words “gaudium et spes”, the words “luctus et angor” [pain and anxiety] follow). In fact, the combination of “progress” and “dangers” often occurs in the text. Progress, especially of science and technology, has become the new god of atheists.
Therefore, worry and hope are not irreconcilable. Let’s put hope in the Holy Spirit, but let’s not make the mistake of wanting to pull the Holy Spirit to our side, worse, to the side of those who want to do without the true God.
It seems to me that in these days, instead of saying long prayers, we need to listen to the words of the Spirit which are so abundant in Sacred Scripture and Sacred Tradition. Then we add, of course, the beautiful prayer “Adsumus”.
Regarding this ancient prayer, which is not very long, they now give us a “simplified” edition. I can no longer find the words «esto solus et suggestor et effector iudiciorum nostrorum» («be the only one to suggest and guide our decisions»). Now I understand why there are almost sixty “experts and facilitators” at the Synod, because the Holy Spirit alone is no longer enough (?!). Luckily the invocation “let us not deviate from the truth in nothing” has remained (obviously it must first and foremost be the truth of faith of Scripture and Tradition, and not just that of the descriptive, physical, psychological and sociological sciences).
According to the principle of synodality, no one will accuse me of poking my nose into the affairs of the ongoing Synod, because everyone is invited to speak, even those who no longer want to be recognized as Christians.
IL SINODO E LE LETTURE BIBLICHE DEL GIORNO
Aspetto sempre con ansietà le notizie dal Sinodo e trovo che le letture bibliche del giorno mi ispirano tante cose.
Il padrone ha piantato una vigna, ha fatto una siepe, una torre di guardia, ma purtroppo i nemici hanno distrutto la siepe e la torre, hanno devastato la vigna con gran dolore del padrone. Oggi si dice (con molta ragione, da un certo punto di vista): «Bisogna fare ponti e non muri». Ma qualche volta ci vuole ancora la siepe e la torre di guardia, perché i nemici non riposano. «I teologi contribuiscono anche se creano dei rischi», è proprio vero, ma il popolo di Dio, semplice e indifeso, ha bisogno di chi lo difenda da questi rischi, specialmente oggi quando la voce contraria alla tradizione minaccia di coprire il Magistero autentico.
La lettera di San Paolo ai Filippesi ci dice di non essere ansiosi, ma di affidare ogni cosa al Signore nella preghiera. Sì, la preghiera è quella che ci ridà la pace. «Non siamo profeti di sventura», diceva l’ottimista Papa Giovanni XXIII. Specialmente nella Costituzione Gaudium et spes (ci si ricordi che, dopo le parole «gaudium et spes», seguono le parole «luctus et angor» [dolore e ansietà]), nel testo ricorre sovente il binomio del «progresso» e dei «pericoli». Il progresso, specialmente delle scienze e delle tecniche, è diventato il nuovo dio degli atei.
Dunque, preoccupazione e speranza non sono irriconciliabili. Mettiamo la speranza nello Spirito Santo, ma non facciamo l’errore di volerlo tirare dalla nostra parte, peggio, dalla parte di quelli che vogliono fare a meno del Dio vero.
Mi pare che in questi giorni, invece di dire lunghe preghiere, bisogna ascoltare le parole dello Spirito che sono così abbondanti nella Sacra Scrittura e nella Sacra Tradizione. Poi vi aggiungiamo, naturalmente, la bella preghiera «Adsumus».
A proposito di questa antica preghiera, che poi non è tanto lunga, adesso ci danno una edizione «semplificata». Non trovo più le parole «esto solus et suggestor et effector iudiciorum nostrorum» («sii tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni»). Adesso capisco perché ci sono quasi una sessantina di «esperti e facilitatori», perché lo Spirito Santo da solo non basta più (?!). Meno male che è rimasta l’invocazione «[fa che] in nulla ci discostiamo dalla verità» (ovviamente deve essere anzitutto la verità di fede della Scrittura e della Tradizione e non solo quella delle scienze descrittive, fisiche, psicologiche e sociologiche).
Secondo il principio della sinodalità, nessuno mi accuserà di ficcare il naso negli affari del Sinodo in corso, perché sono invitati tutti a parlare, anche quelli che non vogliono più essere riconosciuti come cristiani.
「小先知」其實沒那麼「小」
彌撒讀經總常帶我們認識真理。今天(10月6日)和明天,我們讀了兩篇巴路克先知的話。他是耶肋米亞先知的門徒。看來他並沒有被流放,而是被帶到埃及,正如傳統說法,耶肋米亞也是被帶到埃及。
在我們今天早上的這段讀經當中,先知承認自己和他的全體人民都是罪人,因此理應受到神的懲罰:敗仗、亡國。我們明天將讀到的那篇(也許我們不會讀它,因為明天是聖母玫瑰瞻禮)安慰人民宣布天主即將帶來解放。正值史無前例的主教會議在羅馬舉行,我不能不把這些信息配用到我們的處境。我們都渴望解決教會目前的困景。先知說,諸多災難的纏繞是因為他和他的人民沒有聽從上主和先知的話;並安慰人們說,如果他們重新遵守天主和先知的話,解放很快就會到來。
我的印象是,有人認為教會目前的困難來自於神職主義,神職界不傾聽人民的意見、疏離和排斥罪人的。先知的話使我們反省,也許原因在於沒有聆聽天主的話,在聖經中,在二十個世紀的傳統中,梵蒂岡第二屆大公會議的訓導中。大公會議後的教宗忠實尊重大公會議,偉大的教宗若望保祿二世選擇了其前任留下的名號作為自己的名號:若望保祿。這意味著他不會有自己的一套治教理念,而是跟隨兩位大公會議的發起人 ── 教宗若望二十三世和教宗保祿六世的路線。
可惜,並非每個人都遵循「連續詮釋法」瞭解大公會議,有些人走向右,有些人走向左。兩者都沒有拯救我們的教會;前者成了裂教,後者則認為他們比堅守聖傳信仰的人更忠於大公議會。勒菲弗(Lefevre)的門徒還少,但那些選擇追隨世界潮流的人現在竟試圖成為教會內的主流。
現在是時候回到天主的話語,以及宗徒們的話(特別是聖保祿)、歷代教宗的話(尤其是最近的,而不僅是現在在位的)。我們必須以這些話為準則來權衡有人提出來認為是我們教會更新良藥的建議。
我藉此機會指出,有人把Synodality一詞理解為「與天主的子民同行」(他們指的是平信徒),說是東方教會的傳統,那是一種誤解。東方禮的天主教主教告訴我們,他們講到Synod或Synodality時,從來沒有直接講平信徒的參與,而是「主教們與我們的主耶穌基督同行」。
明天,聖母玫瑰瞻禮,我們將讀到《宗徒大事錄》描述早期基督徒團體有聖母和他們一起祈禱。請不要介意我向您們推薦一篇教會的傳統祈禱文:“Sub tuum praesidium”(聖母,我們來到妳的保護下)和聖若望鮑思高創作的祈禱文:「啊,瑪利亞,大能的童貞女」。
(a Prayer composed by Saint John Bosco)
O Maria Virgo Potens
Tu magnum et praeclarum
in Ecclesia praesidium.
Tu singulare auxilium christianorum.
Tu terribilis
ut castrorum acies ordinata.
Tu cunctas haereses sola interemisti
in universo mundo.
Tu in augustiis, Tu in bello,
Tu in necessitatibus
nos ab hoste protege,
atque in aeterna gaudia
in mortis hora suscipe.
“Little prophets” actually not so little
The Mass readings are always so inspiring. Today and tomorrow, we read two pieces by the prophet Baruch. He is a disciple of Jeremiah. It seems that he was not deported into exile, but he was taken to Egypt, as tradition also says of Jeremiah.
In the passage we read this morning, the prophet recognizes himself as a sinner together with all his people and therefore deserving of divine punishment, that is, the conditions of defeat of that moment. The passage that we will read tomorrow (perhaps we will not read it, because it is the feast of the Holy Rosary) announces as consolation the imminent liberation by God. I cannot help but apply these messages to our case, when an unprecedented Synod is gathered in Rome. We are all eager to resolve the present difficulties of the Church. The prophet says that all the difficulties come, because he and his people did not obey the word of God and the prophets and consoles the people by saying that, if they return to obeying the word of God and the prophets, liberation will soon come.
I have the impression that someone sees the present difficulties of the Church as coming from a “clericalism” that does not listen to the people, that distances and excludes sinners. The prophet’s words must make us think that perhaps the cause lies in not having listened to the word of God found in the Bible, in the tradition of 20 centuries, especially in the recent Magisterium of the Second Vatican Council, faithfully respected by the Popes, the greatest of whom, John Paul II, chose as his name the one left by his predecessor: John Paul, by this he meant that he would not have his own program, but that of the two promoters of the Council, Pope John XXIII and Pope Paul VI.
Unfortunately, not everyone followed the hermeneutic of continuity. Some went to the right, some went to the left. Neither one nor the other saved our Church. Some have become schismatic, others believe they are even more faithful to the Council than those who hold firm to the faith that comes from the Apostles. Lefevre’s disciples were few, but those who chose to follow the current of the world are now attempting to dominate the Church.
It is time to return to the word of God, of the Apostles, especially Saint Paul, of the Popes, especially the recent ones, not just the present one. On this word we must weigh all the proposals that present themselves as medicines for a renewal of our Church.
I take this opportunity to say that it is a misunderstanding that the Easter Churches take the word “synodality” as meaning “the walking together with the people of God” (and by this they mean the laity). Eastern Catholics tell us that with the “Synod” they never directly intended the walking together of all the people, but “the walking together of the Bishops with Our Lord Jesus Christ”.
Tomorrow, the feast of the Holy Rosary, we will read the Acts of the Apostles which describe the prayer of the primitive community with the presence of Our Lady. Please, don’t mind if I recommend you a traditional prayer of the Church: “Sub tuum praesidium” and a prayer composed by Saint John Bosco: “O Mary, Virgo potens”.